Il 5 maggio 2022 il Ministro Roberto Cingolani ha firmato una nuova normativa che renderà ancora più stringenti i requisiti per far parte dell’Elenco dei soggetti abilitati alla vendita di energia elettrica ai clienti finali.
In particolar modo i nuovi requisiti riguardano:
1. Gli amministratori, i legali rappresentanti, i sindaci e i direttori generali delle imprese di vendita
2. La ragione sociale di costituzione dell’impresa di vendita e il suo capitale
3. Requisiti minimi finanziari
Con questo ulteriore decreto, lo stato Italiano intende raggiungere un mercato di imprese di vendita di energia sicuro ed affidabile per i consumatori finali ma anche per i distributori dell’intera filiera. Mercato libero che ricordiamo entrerà ufficialmente in vigore dal 1°Gennaio 2024.
Il primo punto sembra quasi una formalità che viene ulteriormente confermata in quanto si spera che tutti i rappresentanti di una società siano totalmente esenti da condanne penali e civili.
Il secondo e terzo punto invece sono sicuramente più stringenti. In particolare le società di vendita potranno avere solo alcune forme giuridiche indicate nel decreto.
Inoltre requisito ancor più fondamentale, quello di possedere un capitale sociale interamente versato non inferiore a 100.000 euro.
Dal punto di vista finanziario, non si potranno accumulare più di 2 ritardi (anche non consecutivi) nei pagamenti delle fatture verso i distributori nel semestre di riferimento.
Anche se può sembrare ovvio, il MiTe specifica che le imprese di vendita non devono trovarsi in stato di fallimento o di liquidazione coatta, oppure essere sottoposte ad altra procedura con finalità liquidatoria.
Le aziende che non rispetteranno tutte le indicazioni perderanno la propria iscrizione all’albo dei venditori di energia elettrica e quindi sarà per loro impossibile continuare a svolgere la propria attività.
Le imprese di vendita avranno tempo 1 anno per adeguarsi ai requisiti tecnici, finanziari e di onorabilità dall’entrata in vigore della normativa.
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